«Quando l’amore si spegne…» – Storia di Dario Santoro

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L’ospite di oggi è Dario! Ascolta per intero la sua storia su CRC

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Dario racconta una storia un po’ particolare…

Nasce in una famiglia evangelica; da ragazzino vive una bella e toccante esperienza durante un campeggio estivo: lì conosce Dio e, pur giovanissimo, inizia una relazione con lui…

È molto preso da questa relazione con Dio, quotidiana, personale e molto importante.

A diciannove anni Dario parte per il militare e si trova a vivere in un mondo molto diverso da quello in cui aveva vissuto fino ad allora e ad avere una libertà decisionale come non aveva mai avuto.

Purtroppo non riesce a gestire al meglio la sua libertà e il suo comportamento, i pensieri e i desideri cominciano a prendere una piega ben differente, e man mano il suo grande amore per Dio comincia ad affievolirsi.

La vita in caserma piace al nostro amico, che decide di fare carriera all’interno dell’Esercito. Viene trasferito di caserma e da lì a poco si accorge di aver fatto una scelta sbagliata; soprattutto gli spiace aver preso una decisione così importante senza chiedere consiglio a Dio, così come aveva sempre fatto dal giorno di quell’incontro particolare al campeggio…

La sua infedeltà, il suo non aver considerato la volontà di Dio, rende la vita di Dario difficile negli anni successivi, perché da una parte vorrebbe continuare a vivere come desidera, nonostante la scelta fatta, dall’altra vorrebbe tornare a essere il ragazzo di prima, quello che aveva una bella relazione con Dio, che gli dava ampio spazio e ascoltava i suoi consigli.

Quando è in famiglia, Dario indossa la maschera del bravo ragazzo credente, gentile, assennato e fedele, ma appena è lontano si comporta molto diversamente.

Questa dicotomia lo fa soffrire e per due anni, ogni giorno, Dario scrive nel suo diario “Domani cambio, domani smetto”, ma non riusciva a smettere di vivere in quel modo ipocrita davanti a Dio, alla sua famiglia, alla chiesa.

Un giorno Dario dice davvero basta e cerca nuovamente Dio, ma con un senso di sfida, perché desidera un rapporto nuovo, più maturo e consapevole, una “prova” personale della sua esistenza e non qualcosa di riportato da altri. Così si rivolge a Dio: «Signore, io inizierò a leggere la Bibbia, ma se prima che io mi addormenti non sentirò un tuo chiaro messaggio allora ti abbandonerò per sempre…».

Ecco che Dio spinge Dario a leggere Efesini 4:17 “…non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri”; a quel punto i dubbi di Dario svaniscono e una pace sorprendente riempie il suo cuore…

Dario non era stato fedele a Dio e al suo grande amore, ma Dio sì: “Se siamo infedeli, Egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”(II Timoteo 2:13). L’amore di Dario che si era affievolito anni prima si è riacceso ed è più forte che mai; Dio non aspettava altro che il suo ritorno.

Dio è così: aspetta sempre, molto pazientemente, che noi afferriamo la sua mano tesa e se ci allontaniamo ci aspetta, anche se passa molto tempo. E il suo amore per noi non cessa mai… Non ci credi? Provalo!

Puoi sentire la storia di Dario quando vuoi! Ascoltala in podcast QUI

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«Quale pietra può darti pace e serenità? Forse un’ambra?» – Storia di Pina

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Signori e signore è con noi: Pina! Ascolta la sua storia su CRC-podcast

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Fin da ragazza Pina era una persona alla ricerca della verità: voleva capire il senso delle cose e della vita e perciò era molto attratta dal mondo spirituale.

Pina era molto attratta dal mondo spirituale, perché convinta che avrebbe potuto trovare un po’ di pace, visto che la sua vita era stata piuttosto sofferta a causa del padre, che aveva il vizio del gioco d’azzardo, e per via di un grave incidente che colpì suo fratello rendendolo invalido.

La situazione molto difficile in famiglia porta Pina a cercare risposte e consolazione nel mondo dell’occulto; in breve comincia a esplorare diverse pratiche, tra cui la radioestesia (cioè l’uso del pendolino), la lettura dei tarocchi, gli insegnamenti delle sibille, le rune, la cristalloterapia.

Nonostante l’interesse per il trascendente provava molta rabbia nei confronti di Dio, al quale dava la colpa di vedere le sue sofferenze ma di non fare e non aver fatto niente per aiutarla. Però, attraverso le varie pratiche occulte, Pina era convinta di poter avere un rapporto diverso con Dio.

Quando un lutto colpisce la sua famiglia (muore Anna, la fidanzata di suo fratello), pensa che se i vivi l’hanno delusa, forse con i defunti è diverso; inizia così a cercare di comunicare con i morti attraverso la scrittura automatica. Cerca il contatto con Anna, ma si ritrova a comunicare con strane entità. Questi, che lei chiama spiriti, dicono di vivere in un bel posto, di essere in pace e conoscono molti dettagli delle persone defunte che dicono di essere, ad esempio le loro abitudini, i loro soprannomi e altri dettagli.

Diverse persone si rivolgono a Pina per mettersi in contatto con i loro cari defunti, in particolari i genitori di giovani morti tragicamente. Attraverso questi contatti cerca di aiutare le persone sofferenti per il lutto. Dopo qualche tempo, anche questa pratica, che avrebbe dovuto gratificarla perché le permetteva di dare un conforto alle famiglie dei deceduti, inizia a deluderla: sempre più spesso i parenti chiedevano aiuto per un qualche motivo d’interesse, come vendere o meno una casa. Per lei contava soprattutto il trovare risposte più spirituali, affettive, e non di interesse.

Pina passa ad altre forme di occultismo e alla fine si appassiona alla cristalloterapia e alla guarigione attraverso le pietre. In breve diventa un punto di riferimento per quanti cercavano di ottenere benessere, salute e pace attraverso il potere di pietre e cristalli.
Nonostante la sua fama, si rende conto sempre più spesso di non credere veramente in quello che fa, ma consapevole dell’effetto placebo che le sue parole hanno nelle persone, continua a distribuire varie pietre a seconda dei problemi da affrontare.

Un giorno Pina è al lavoro in fabbrica. Samuele, un suo collega, le chiede «È un’ambra quella che porti al collo?». Lei risponde prontamente «Sì, è un ambra: porta pace e serenità» e si prepara a spiegare a Samuele l’effetto benefico della pietra, ma il ragazzo risponde che solo Dio dà pace e serenità. La nostra ospite rimane senza parole e ripensa alla frase dettale dal collega. È anche piuttosto arrabbiata, perché non è riuscita a spingere il discorso dove lei voleva.

Pochi minuti dopo Samuele la raggiunge e le porge un vangelo di Giovanni; Pina gli dice «Tu sei fanatico come le altre due persone che tempo fa mi hanno regalato un vangelo di Giovanni», infatti in casa ne aveva altre due copie, ma non le aveva mai aperte.
Mentre porge il vangelo, Samuele aggiunge «Tu hai ricevuto il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: questa volta lo leggerai».

Queste parole colpiscono molto Pina, che sente nel cuore il desiderio di piangere. Le emozioni suscitate dall’incontro con il collega scatenano anche un sentimento di rabbia e Pina comincia a pensare a come fare per evitare anche solo di passare vicino a Samuele, infastidita da quell’ondata di emozioni che si muovevano dentro di lei.

I suoi nuovi sentimenti, però, la spingono a desiderare di leggere il vangelo di Giovanni, e aprendolo con rabbia i suoi occhi cadono sul versetto “Gesù gli disse: Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).
Scoppia a piangere, perché capisce per la prima volta che tutta la sua ricerca nel mondo spirituale non l’aveva portata a Dio, perché a Dio ci si arriva solo per mezzo di Gesù Cristo.

Lì, in un angolo appartato della fabbrica, durante la sua ora di pausa, Pina accetta Gesù come tramite per arrivare a Dio e lo riconosce come salvatore della sua vita. Corre da Samuele e gli racconta cosa è successo dentro di lei.

Dopo tante ricerche Pina trova la vera pace, una serenità senza paragoni, ma si chiede come potrà affrontare le tante persone che si rivolgevano a lei per avere le pietre portafortuna. Aprendo la Bibbia legge due versetti che la colpiscono molto: “Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figliuol dell’uomo si vergognerà di lui quando sarà venuto nella gloria del Padre suo coi santi angeli” (Marco 8:38 ) e “essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare” (Efesini 2:20).

Con in mente questi passi biblici, il mattino dopo, quando Silvano chiede Pina una pietra perché quella di suo figlio si è rotta, lei non trova difficoltà a offrigli una nuova “pietra”, preziosissima: Gesù! In pochi giorni molte persone accettano nella loro vita il messaggio di speranza e salvezza che solo Cristo offre: una Persona, non una pietra…

Pina capisce che non erano i morti a parlare con lei, che nessun oggetto può aiutare a cambiare la vita di una persona; ma il mondo dell’occulto esiste davvero e satana è in grado di usare anche queste cose per impedire che gli uomini guardino in direzione di Dio e scoprano l’amore e la pace che solo Lui può dare.

Non ci credi? Provalo!

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